giovedì 2 novembre 2017

Benedetto XVI: La morte apre alla vita, a quella eterna, che non è un infinito doppione del tempo presente, ma qualcosa di completamente nuovo (YouTube)



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Il 3 novembre 2012, in occasione della Santa Messa in suffragio dei vescovi e dei cardinali defunti durante l'anno, Benedetto XVI tenne un'omelia sul vero significato della morte per un cristiano.
Il testo si trova qui.
Oggi ricordiamo particolarmente tutti i nostri cari defunti che si sono addormentati nell'attesa della Risurrezione e in modo speciale la nostra Mariateresa.
Grazie come sempre a Gemma per il video!
R.

La trascrizione:

"Nei nostri cuori è presente e vivo il clima della comunione dei Santi e della commemorazione dei fedeli defunti, che la liturgia ci ha fatto vivere in modo intenso nelle celebrazioni dei  giorni scorsi. 
In particolare, la visita ai cimiteri ci ha permesso di rinnovare il legame con le persone care che ci hanno lasciato; la morte, paradossalmente, conserva ciò che la vita non può trattenere. 
Come i nostri defunti hanno vissuto, che cosa hanno amato, temuto e sperato, che cosa hanno rifiutato, lo scopriamo, infatti, in modo singolare proprio dalle tombe, che sono rimaste quasi come uno specchio della loro esistenza, del loro mondo: esse ci interpellano e ci inducono a riannodare un dialogo che la morte ha messo in crisi. 
Così, i luoghi della sepoltura costituiscono come una sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere. 
E qui a Roma, in quei cimiteri peculiari che sono le catacombe, avvertiamo, come in nessun altro luogo, i legami profondi con la cristianità antica, che sentiamo così vicina. Quando ci inoltriamo nei corridoi delle catacombe romane - come pure in quelli dei cimiteri delle nostre città e dei nostri paesi -, è come se noi varcassimo una soglia immateriale ed entrassimo in comunicazione con coloro che lì custodiscono il loro passato, fatto di gioie e di dolori, di sconfitte e di speranze. Ciò avviene, perché la morte riguarda l’uomo di oggi esattamente come quello di allora; e anche se tante cose dei tempi passati ci sono diventate estranee, la morte è rimasta la stessa.

Di fronte a questa realtà, l’essere umano di ogni epoca cerca uno spiraglio di luce che faccia sperare, che parli ancora di vita, e anche la visita alle tombe esprime questo desiderio. 
Ma come rispondiamo noi cristiani alla questione della morte? Rispondiamo con la fede in Dio, con uno sguardo di solida speranza che si fonda sulla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Allora la morte apre alla vita, a quella eterna, che non è un infinito doppione del tempo presente, ma qualcosa di completamente nuovo. La fede ci dice che la vera immortalità alla quale aspiriamo non è un’idea, un concetto, ma una relazione di comunione piena con il Dio vivente: è lo stare nelle sue mani, nel suo amore, e diventare in Lui una cosa sola con tutti i fratelli e le sorelle che Egli ha creato e redento, con l’intera creazione. 
La nostra speranza allora riposa sull’amore di Dio che risplende nella Croce di Cristo e che fa risuonare nel cuore le parole di Gesù al buon ladrone: «Oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,43). 
Questa è la vita giunta alla sua pienezza: quella in Dio; una vita che noi ora possiamo soltanto intravedere come si scorge il cielo sereno attraverso la nebbia".

11 commenti:

medievAle ha detto...

"(...)la vita eterna non è un'infinta sequenza di istanti, nei quali si dovrebbe cercare di superare la noia e la paura di ciò che non può avere fine. La vita eterna è quella qualità nuova dell'esistenza, in cui tutto confluisce nel qui e ora dell'amore, nella nuova qualità dell'essere che è liberata dalla frammentazione dell'esistenza nello scorrere via degli istanti (...)" (BXVI, IL Dio Vicino, ed San Paolo, 2003, pag. 146)

laura ha detto...

una preghiera per tutti i nostri defunti

laura ha detto...































http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/11/01/un-teologo-scrive-al-papa-ce-caos-nella-chiesa-e-lei-ne-e-una-causa/

Anonimo ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2017/11/02/dialogo-e-misericordia-colpiscono-ancora-dimesso-il-teologo-cappuccino-che-ha-scritto-una-lettera-al-papa/

laura ha detto...

http://www.lastampa.it/2017/11/02/vaticaninsider/ita/vaticano/cina-quello-sguardo-comune-di-benedetto-e-francesco-DUndaT589j8JImio91P2dO/pagina.html

laura ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/popolazione-e-ambiente-in-vaticano-trionfano-i-nemici-della-chiesa

laura ha detto...

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/11/02/news/rinnovare-lidentita-per-vivere-il-presente-il-nuovo-corso-dei-cappuccini-161001/

Anonimo ha detto...

OT video in spa in cui el papa dice candidamente che spesso quando prega, si addormenta.....annamo bbene.......anche su secretummeummihi.A.

laura ha detto...

http://www.acistampa.com/story/all-augustinianum-a-roma-alle-1500-l-addio-al-professor-manlio-simonetti-7258

mi dispiace molto

Papa Benedetto sta perdendo tutti i suoi amici.

laura ha detto...

http://www.farodiroma.it/nella-disputa-sul-multos-francesco-ragione-ratzinger/

maura ha detto...

Carissima Raffy ,
ho trovato per caso questo articolo e ti prego di prenderne visione ma DI NON PUBBLICARLO . Grazie
Lo scrivente e' attendibile ? Preghiamo e ringraziamo Nostro Signore per l'amatissimo Santo Padre .

http://www.pierolaporta.it/il-calvario-di-bxvi-non-praevalebunt/
BXVI, consapevole delle sue condizioni, abdicando ha evitato due pericoli che incombevano: offrire il destro alle speculazioni sulla sua scomparsa e, cosa peggiore, finire sotto controllo altrui, quando le sue facoltà intellettive fossero attaccate dalla malattia.